Chiesa di Santa Maria della Pieve

Chiesa di Santa Maria della Pieve

La pieve di Santa Maria Assunta o Santa Maria della Pieve è un luogo di culto cattolico di Arezzo, uno degli edifici di culto più importanti della città e sicuramente spicca all’interno del panorama architettonico italiano per bellezza e complessità, poiché la si può collocare in un periodo di transizione tra il romanico e il gotico.

La prima fase costruttiva della pieve risale all’epoca paleocristiana,(V-VI secolo d.C), sul luogo dell’ultimo miracolo di san Donato.

La prima notizia inerente alla pieve risale al 1009, ma la struttura attuale è stata iniziata nel XII secolo, grazie ai finanziamenti e alla collaborazione del comune di Arezzo.
La fase romanica si colloca proprio nella prima metà di quel secolo.

Nel XIII secolo la chiesa è stata dotata di una nuova facciata, costruita a ridosso di quella precedente per rendere ancora più monumentale l’edificio.
La torre campanaria viene aggiunta a partire dalla fine del XIII secolo ed è stata terminata soltanto nel 1330.

Da documenti esistenti, si dà per certo che i resti di Giorgio Vasari e della moglie Nicolosa de Bacci, posti insieme in un’urna, riposino dentro la tomba che si trova sotto il pavimento all’interno della chiesa.

La pieve è dotata di quattro portali, tre in facciata e uno aperto nel fianco meridionale lungo via di Seteria. Il portale sinistro è costituito da modanature che incorniciano un rigoglioso girale con grappoli. Attraverso i tre portali l’uomo segue un preciso itinerario: egli è posto fin dall’origine nelle mani di Dio e chiede, attraverso l’avvicendarsi delle stagioni e il suo lavoro, la protezione della Madre di Dio; Il portale centrale presenta infatti, la Vergine fra due angeli e una teoria di santi, con la firma dell’artista, Marchio.

L’archivolto con i Mesi

L’archivolto con le personificazioni dei Mesi

Le raffigurazioni dei Mesi nell’imbotte del portale sono oggi attribuite ad un maestro nordico, forse allievo del Maestro dei Mesi di Ferrara. Il ciclo scultoreo è databile non oltre il quarto decennio del XIII secolo; le sculture sono distribuite a destra e a sinistra dell’archivolto -a gruppi di tre- e sono caratterizzate da una straordinaria policromia recuperata dopo un lungo restauro.

Campanile

Sulla destra della facciata, si erge la torre campanaria, detta «delle cento buche» che fu iniziata nel 1216 e terminata nel 1330. La struttura, realizzata in pietra arenaria, è alta circa 50 m. ed è rafforzata da un contrafforte-lesena, forse aggiunto per motivi di ordine statico-strutturale. Il campanile è così definito in riferimento alle finestre, che in realtà sono 80.
Sulla parte posteriore della chiesa vi è la grande abside semicircolare, decorata con arcate cieche a tutto sesto e monofore che danno luce all’interno e alla cripta.

Il polittico di Pietro Lorenzetti

Al presbiterio si accede tramite due scalinate laterali. In esso è il polittico con la Vergine col Bambino e i santi Giovanni Evangelista, Donato, Giovanni Battista e Matteo commissionato a Pietro Lorenzetti nel 1320 da Guido Tarlati, qui arciprete e poi vescovo.

Le pareti dell’abside erano un tempo affrescate dallo stesso Pietro Lorenzetti, su incarico dello stesso, ma nei rifacimenti barocchi del XVII e XVIII sec. e successivi recuperi dello stile romanico effettuati nel XIX secolo sono andati perduti.

Sotto il presbiterio è la cripta, risalente al XII secolo e riscoperta solo nella seconda metà del XIX secolo e quindi rimaneggiata durante i restauri ottocenteschi. Essa custodisce il Busto reliquiario di San Donato, vescovo in Arezzo e patrono, in argento dorato, sbalzato e cesellato, con applicazioni di parti fuse, smalti traslucidi e opachi, pietre dure e vetri colorati. Il busto, che contiene il suo cranio.

Organi a canne

In chiesa sono due organi: quello maggiore, l’organo a canne, si trova nel presbiterio in due corpi contrapposti, fu costruito dalla ditta Tamburini nel 1963. Nella campata della navata sinistra è sito l’organo grande, le cui canne di facciata sono state conservate dallo strumento precedente, mentre nella navata destra si trova una piccola parte di organo corale.

Nel braccio destro del transetto, a pavimento, si trova un organo positivo barocco costruito nel XVIII secolo. Lo strumento è anche suonabile dalla consolle dell’organo maggiore.